venerdì 3 agosto 2012

Crema alla vaniglia con passion fruit

Tempo della custard. Fantastico. Non sapevo che la farina di mais e la maizena alla fine non fanno altro che amalgamare il latte regalando un buon sapore di vaniglia. Il tutto per avere una crema calda con cui riscaldarsi durante le fredde notti in questa stanza mentre fuori è tutto buio. E ovviamente aggiungendo un po di passion fruit, appena colti dal giardino, per dare un sapore più dolciastro e piacevole. Insomma. Grande scoperta la crema alla vaniglia. Chissà se c'è qualche altro nome in italiano per indicare la stessa cosa. Sicuramente.
E mentre fuori è tutto buio e freddo, e si esce con le giacche per andare a vedere il fuoco, che ho magistralmente domato bruciando l'impossibile, ancora non riesco a capacitarmene, ecco che con la torcia scoviamo un opossum che si arrampica sul mulino a vento della pompa dell'acqua. Come si è chiesta anche la proprietaria, ce lo siamo chiesti anche noi mentre mi arrampicavo per fare una foto. Cosa cavolo ci va a fare un opossum la sopra? Siamo arrivati alla conclusione che gli opossum sono animali pazzi, e salgono e scendono un po a caso. Secondo me a caso no, ovviamente, ma più che altro per tenersi in allenamento, cioè fa parte della loro genetica. Salgono sugli alberi a mangiare le papaye, e poi scendono di nuovo. Risalgono sulle porte finestre della casa principale per fare casino, e scendono. Risalgono sui tetti e sbattono di tutto per farsi notare e sentire, e poi atterrano sull'erba litigando con qualche altro opossum e lasciando il pelo. Si dai, sono un po scemi sti animali. E' anche vero però che si mangiano di tutto. Lasci qualcosa fuori? La mattina dopo sparisce. Sono fantastici. E anche gli uccelli. Ormai hanno preso a salutarci la mattina mentre noi rimbambiti stiamo facendo colazione con un po di musli, e chiedono un po di pane. Chiedono, beh, si presentano e ti guardano facendo un passo per farti capire meglio. Metti giù la ciotola, alzati dalla panchina, togliti dal sole dove ti stavi scaldando, entra nella stanza fredda, prendi un po di pane, esci e lancia dei pezzetti.
Insomma, la vita qua sembra stia raggiungendo un po la pace e la calma necessaria. I lavori più grossi e importanti li abbiamo fatti, e ultimamente poi ho dovuto anche abbattere un muretto per far posto alle aloe vere che ho dovuto tagliuzzare in metà proprietà. In pratica strappi le baby aloe vera dalla madre, esattamente come un dittatore, poi le tagliuzzi, come un comunista, e infine dal secchio le butti sotto l'albero come un capitalista. A quanto dicono è ottimo mulch, quindi che sia così! La carta finale è quella di mettere il fieno sopra. E l'albero protagonista in questo caso è la carambola, cioè il frutto a stella, quasi verde e giallo, che se lo tagli fa molto decorazione. Alla fine siamo qua da più di ottanta giorni. Il tempo è volato. Mi hanno anche intervistato a radio SBS che, con la mia lunga e decennale esperienza in interviste, ho saputo brillantemente affrontare. Battute a parte è stato piacevole parlare con due italiani affabili e gentili e parlare della mia esperienza. Quindi la prossima tappa è Darwin, abbiamo deciso così. Canberra fa troppo freddo, è troppo governativa, è più grande di darwin ma sarà un progetto magari in là. Per ora si va a darwin, e preferisco, almeno c'è un po di calore umano. Per chi volesse sentire l'intervista è qua: http://www.sbs.com.au/yourlanguage/italian/highlight/page/id/226072/t/Australia-for-dummies/ .
E per i visti regionali la notizia è alquanto buona, nel senso che finalmente mi hanno risposto, almeno uno, in modo segreto e nascosto, come se non volesse mostrarsi dal capo, alle mie domande. E mi è stato risposto che il visto regionale 187 si può richiedere senza fare lo skill assessment se il lavoro nominato è livello 1-2 ANZSCO. Per il livello 3, quindi pasticceri, elettricisti, idraulici e company, bisogna farlo. Poi, si fa domanda del visto, l'ente regionale fa i dovuti controlli se si può fare, ti danno il visto, lavori per due anni se ci riesci e alla fine hai la residenza permanente. Grazie all'immigration agent Melanie McVie. Spero veramente che sia così 'facile', sebbene la facilità non si può svendere è effettivamente comunque più agevole chiedere un visto regionale piuttosto che cercare uno sponsor. Anche perché penso che lo sponsor 457 sia più difficile, per persone di un certo calibro.
Oggi tra l'altro, siamo stati anche sulla sunshine coast dopo l'essere andati a trovare un'amica di 'famiglia' alla fiera dei sassi di Gympie.. Il mare.. l'oceano.. che meraviglia. Grazie Helga. Grazie Claus per aver guidato così tanto. E che spiagge, mai visto così tanto spazio. Devo troppo trovarmi una casa al mare, è da quando sono bambino che ho bisogno del contatto con l'acqua. E mentre pubblico il video dei nuotatori olimpionici a londra 2012 che cantano 'Call me maybe', vado a controllare le favette sul fuoco. Stasera, cena leggera, dopo una pizza non troppo italiana.

giovedì 26 luglio 2012

Un'analisi con i canguri


Io mi chiedo perché nel momento in cui ho di che ridire riguardo ad una persona ed al suo modus operandi, la reazione che ha quella persona è sempre la stessa, difesa e rifiuto. E' una domanda vecchia che mi sono fatto anni fa, ma che continua a ripetersi perché la mia spontaneità non riesco a placarla. Ho a che fare, e ho avuto a che fare ultimamente, con persone a cui non gli si può dire niente e a cui non posso fare altro di suggerire di informarsi e chiedere prima di parlare con pregiudizi e retropensieri. Son stato etichettato come missionario, come romanticone, come buon samaritano, come babbione, diverso, emarginato, e ovviamente anche ciò che va più in voga sulle bocche ultimamente, cioè pesante e strano. E vengo etichettato da quelle persone che io reputo parlino a vanvera, cioè che non si basano su niente per poter parlare e fare richieste. Perché io devo dare attenzione e pesare le parole quando gli altri non lo fanno? Perché devo avere a che fare, come una calamita, con persone che si basano sugli sforzi altrui per parlare? C'è gente che si ritrova in queste mie parole?
Dopo aver avuto discussioni interminabili e inconclusive dove non si faceva altro che dimostrarmi che avevo ragione, cioè di aver a che fare con persone che non chiedono e non si informano, e soprattutto egoiste, mi chiedo se effettivamente potrei trovare uno spazio per me e nello specifico, qua in australia.
E' un post leggermente un po esistenziale ma queste considerazioni sono legate soprattutto al continente canguroso. Ovviamente sono venuto qua, per trovare un posto dove stare, e non me ne andrò via fino a che non lo avrò trovato. Per come la penso io se uno è motivato su qualcosa, per esempio tanto da spostarsi da un continente ad un altro per cambiare vita, direi che fa di tutto per ottenerlo con le sue forze piuttosto che mettere in campo complessi personali (Jung docet) per giustificare ciò che è un fallimento personale.
Ma ce la farò in qualche modo. Piuttosto vado a fare volontariato per mesi dato che a quanto pare funziona così se ci si vuole buttare su mestiere professionale, ma io non demordo.
Da quando sono entrato nei vari gruppi di facebook, da quando ho conosciuto il sito del governo, il sito delle statistiche governative australiane, e tantissime altre fonti, ho sempre voluto, e mi sono anche sentito un po in dovere, di condividere le info che trovavo anche con gli altri. E non ho mai chiesto niente a nessuno. Lo faccio volentieri, lo faccio per amore dell'informazione, dello scambio di opinioni libere, della democrazia, del lasciar fare alle persone del credere ciò che vogliono, del percepire ciò che riescono a percepire e di giustificare ciò che vogliono giustificare. Come si suol dire, la conoscenza è un ottimo strumento ma i risultati dipendono da come la si usa, se aggiungo io la si sa usare. Lascio scorrere e far accadere gli eventi, nient'altro.
Ovviamente cerco di fare il tutto nel modo più oggettivo possibile, parlando appunto di statistiche e riportando i fatti tali e quali. E' da tempo che, oltre ad una mia analisi personale fatta anni fa, che comunque tento sempre di essere realista ponderando i pro e contro, mettendo sulla bilancia sia le cose più oscure e cattive che quelle più chiare e gentili. Ma a quanto pare le persone non sono interessate. Vogliono vedere solo ciò che fa piacere, i colori, la luce, i baci e gli abbracci, le cose gentili. Sono interessate più che altro a seguire il calcio, a seguire le donne, a seguire il cibo italiano che uno se lo porta dovunque, dicendo agli altri che prima o poi torneranno a casa. Io da queste persone più lontano sto meglio è. Ripeto, non mi fiderei mai. E' così difficile aver a che fare con persone reali, leali, coerenti, che hanno ammesso, accettato, che non seguono sogni ma sono realisti, con valori? Evidentemente sì, e avrei dovuto accorgermene anni fa. Spero che qua in una terra più giovane e più aperta le cose cambino. E spero che l'uomo non sia come mi sta convincendo di essere, cioè solo un creatore di parole che sono senza peso e senza significato, usate per attuare comportamenti e organizzarsi, rimangono buttate al vento. Io non sono così.
Il mio spirito è sempre stato quello della vera parola, della critica costruttiva, con significato e pregnanza, di condivisione con gli altri, di una pura e incondizionata condivisione, un dare senza chiedere, senza aspettarsi uno scambio, un baratto. Niente. Anche perché non voglio guadagnarci niente e non ho niente da perdere. E la gente qua è sempre pronta a risponderti, guardarti male, chiedendomi che non è possibile e che sto manipolando a mia volta. Sono un po paranoiche ste persone.
Mi è stato detto che due mesi contro tre anni è una cosa molto diversa, mentre io tra me e me mi dico che non è detto, dipende da come si vive il tempo che si ha. Altri invece si buttano montandola su che danno lezioni, che mi hanno graziato (siamo tornati ad una monarchia o dittatura? Complesso del potere o dell'eroe..?), che ci sarà una ragione se sono l'unico a dire che non vanno le cose, che dovrei farmi molte domande, che tutto è relativo. Come rispondo? Come avevo scritto nel mio vecchio blog e nei miei vecchi diari, non rispondo più perché mi faccio e mi sono fatto già tantissime domande. Sono arrivato al massimo a cercar di far capire, di indirizzare, di stimolare, di metterle di fronte a ciò che stanno facendo e dicendo. Io al massimo esprimo idee, raccolgo opinioni e le scambio. Dal resto, mi allontano perché non mi interessa. E per stare qua devo seguire la strada dello sponsor e te lo danno se risulti essenziale, cioè se ricopri una figura professionale che all'azienda mancava e non trovava. Io potrei trovare qualche cosa, ma le coincidenze che si dovrebbero accumulare sono almeno tre o quattro e quindi la probabilità scende di molto. A meno che non mi sposo, la mia unica strada sembra essere quella dello sponsor qua.
Tutto questo mi provoca sofferenza, quando non riesco a limitarmi a fare ciò che dovrei, e le persone che si ritrovano nelle mie parole dicendomi che non sto dicendo niente di nuovo, mi chiedo perché allora non agiscano e non fanno e non vanno avanti a cambiare o migliorare la loro situazione personale, se possono. Io sono del partito che le parole servono e non bisogna manipolarle per ottenere qualcosa. Servono idee nuove e non cose riciclate. Qualcosa non c'è? La si crea.
Cerco sempre di andare oltre a tutte quelle retoriche che vendono e commercializzano, cercando di continuare a fare ciò che ho sempre fatto, cioè comunicare, lasciando perdere l'apparenza che taluni esplicitamente dicono di usare lasciandomi allibito. Dopo questo sfogo esistenziale, appena finisco di mettere il fieno sotto gli alberi di mango aiutando l'economia locale e a scavare patate dal terreno, non vedo l'ora di provare e raccontare cosa ha da offrirmi una città tropicale come Darwin.

martedì 17 luglio 2012

La caramella cattiva

Ho raccolto varie storie di gente che è venuta qua ed è riuscita effettivamente a ottenere la residenza permanente. Nemmeno la cittadinanza, solamente la residenza. Mi andrebbe bene lo stesso. Ma la cosa più importante è che in tutte queste storie c'è sempre stato un fattore x, o un minimo comune multiplo o un massimo comune denominatore o insomma.. siamo tutti sulla stessa terra ecco.
No, cavolate a parte la situazione è questa. Ho fatto una seria sebbene parziale e magari poco utile considerazione e analisi della situazione. Tenendo conto che la maggior parte che hanno ottenuto residenza l'hanno ottenuta prima tramite sponsor e poi tramite applicazione di un visto permanente. Tenendo conto che tutti avevano comunque un'esperienza lavorativa prettamente, e per prettamente intendo all'ottanta percento almeno, correlata a ciò che hanno studiato. Tenendo conto che qui in australia i lavori e le mansioni sono catalogati con un codice e hanno una determinata definizione non che livello di qualifica richiesto, le cose sono diventate parecchio chiare. A furia di pensarci le idee e le risposte vengono in mente, un po come mettere degli ingredienti nella pentola e girare per far cuocere le cose.
Secondo me, e solo secondo me perchè non ho sentito nessuno parlarne così ne darmi conferme ne disconferme, dato che i livelli ANZSCO sono cinque, direi che se uno vuole mirare ai mestieri di livello uno, che comprendono medici, economisti, ingegneri, psicologi.. gente insomma professionale o di livelli manageriali, vogliono esperienza e titolo in terra australiana. A scendere di livello, troviamo livelli due e tre.. che comprendono i cuochi, i pasticceri, gli idraulici, i semi-professionisti, gli assistenti. E per queste mansioni richiedono almeno un titolo equiparato a quello australiano. L'esperienza potrebbero non richiederla. E così a scendere, fino ad arrivare alle mansioni di livello cinque che guarda caso sono ad esempio volontariato e il lavorare in chiesa. Insomma, gente che viene qua con una laurea in giurisprudenza, in economia, in ingegneria e pensa di trovare facilmente lavoro perché la diceria dell'australia è quella di essere la eldorado di turno dove sì ti pagano bene ma è comunque difficile entrarci, devono fare i conti non tanto con gli immigrati da altri stati e nemmeno con il limitato numero di visti sponsor, ma con i titoli e le esperienze australiane. I visti sponsor li hanno, anche i bar li hanno e sono più che volonterosi a sponsorizzare. Ma si deve fare i conti con la correlazione tra livello del lavoro e tipo di qualifica ed esperienza che si ha. Una sorta di correlazione inversa. Più si scende di livello nel sistema australiano, meno richieste ti fanno, a livello di esperienza e di qualifiche. Per spiegarmi meglio, intendo dire che potenzialmente uno che fa domanda per una mansione a livello 3 non ha un granché bisogno di esperienza per essere assunto, ne tanto meno di qualifica. Gli basta avere magari un apprendistato, o magari anche niente, ed ecco che viene sponsorizzato. Quali qualifiche e quali sono i livelli o esperienza? Ve li pubblico qua sotto. La barra di divisione è per dire che o una o l'altra.
Livello 1 = Bachelor degree (laurea triennale) / Almeno 5 anni di esperienza
Livello 2 = Associate Degree - Advanced Diploma - Diploma / Tre anni di esperienza
Livello 3 = Certificato 3-4 / Tre anni di esperienza
Livello 4 = Certificato 2-3 / Un anno di esperienza
Livello 5 = Certificato 1
Ovvio è che nel momento in cui si fa domanda per un visto dove richiedono uno skill assessment, cioè vogliono vedere se la tua qualifica è effettivamente buona per il lavoro che stai facendo, i cavoli diventano amari perché uno deve averla, e deve averla almeno a seconda del livello che il sistema richiede. Se non ce l'ha il visto viene automaticamente rifiutato. L'unico espediente è fare domanda per il Temporary Entry, ultima novità del filtro Skill Select, dove si dice che si ha avuto il visto 457 e non serve lo skill assessment. Lo ricordo. Il visto 457 non richiede Skill Assessment, se non per alcuni paesi e mansioni messi in lista ma di cui l'italia ne è fuori.
Quindi ricapitolando. Chi crede che con una laurea italiana trova facilmente lavoro seguendo un filone già scavato dagli altri, ha del fumo negli occhi. Farebbe bene a fermarsi e confrontarsi con le richieste e i livelli australiani. Va molto la ricerca, il volontariato, un mercato di fare qualcosa anche se non si è pagati per farsi esperienza.. ma la si deve fare in loco e possibilmente bussando alle porte e non guardando da internet. Altrimenti gli unici lavori che si trovano sono quelli da lavapiatti, gelataio o aiuto cucina per cui si lavora al massimo una decina di ore a settimana. O studiate qua e l'università o il college esplicitamente vi aiuta a inserirvi nel mondo del lavoro (cvd).. o avete esperienza. La parola che va per la maggiore è "relevant". Senza sapere cosa significhi perché nessuno te lo dice, io mi sa che prenderò riferimento ciò che intendono loro con i loro codici e sulla loro guida. Probabilmente capiscono che sei immigrato, magari semplicemente leggendo e vedendo dove hai fatto esperienza e sei hai un certificato di inglese, e allora vogliono esperienza piuttosto che una qualifica australiana. Oppure ancora meglio ti richiedono il codice correlato allo skill assessment.
Insomma, tra patate pescate che ti fanno sentire un archeologo molto ricco, toilet da svuotare e che puzzano come non potete nemmeno immaginare, e giardini da sistemare, un po di pensieri li ho fatti. Ora bisogna capire come organizzarsi.

sabato 14 luglio 2012

Fiori di banano condiscono emisferi cerebrali

Considerare le opzioni e misurarmi con le idee è sempre stata la mia principale attività mentale, da sempre direi. Diciamo che trovo fondamentale affrontare le situazioni sempre dal punto di vista mentale e delle idee in modo molto generale per poi poter scendere ad esempi pratici e concreti di ogni giorno, di ogni bisogno che bisogna soddisfare. Non che disdegni il lavoro pratico, lo faccio e lo eseguo con una sostanziale semplicità e senso grezzo dell'attività, ma al di sopra di tutto c'è l'organizzazione delle idee. Credo che un approccio epistemico del genere già esista e si possa chiamare con un nome preciso, tipo ragionamento deduttivo oppure inferenziale.. ma non ne sono molto sicuro e non sono un esperto. So bene però che la filosofia, l'epistemologia e le generalizzazioni mi hanno sempre aiutato moltissimo nella teoria. Dalla teoria alla pratica. Questo è sempre stato il mio approccio ma che qui in australia, vivendo una vita da immigrato e da fuggitivo senza casa viaggiando con un borsone che mi si è rotto da quando sono atterrato a Melbourne mesi fa, faccio fatica ad applicare. Cosa richiedono in teoria? Qual'è la teoria australiana del lavoro? Quali generalizzazioni o inferenze posso fare? Non me ne viene in mente mezza. Non capisco. Posso anche ragionare al negativo, cioè andare per eliminazione. Non è questo il problema, non è quello.. non è nemmeno questo.. in modo da mettere in luce cosa è effettivamente, cosa c'è di più vero rispetto ad altro meno vero. Ma non serve. Anzi, spesso vado incontro a ciò che mi fa sentire frustrato mi fa innervosire, cioè l'incoerenza. E' un po come far convivere una cicala e un criceto. In un modo o nell'altro convivono assieme e si conoscono, ma devono prima interagire per bene tra di loro fino a raggiungere un punto di equilibrio. Questo punto di equilibrio tra me e l'australia non riesco ancora a trovarlo. E' così davvero caotica? Se lo fosse, partendo dal presupposto che non credo alla casualità ma alla causalità, si può ancora generalizzare, pensando magari ad un attrattore caotico, ma niente da fare per ora. Sembra che l'australia resisti ad ogni tentativo di comprensione razionale. Eppure da qualche parte c'è uno sbocco, una comprensione, una chiave che mi sfugge. Le uniche cose che mi sento di fare e che hanno la caratteristica di essere riconosciuti a livello nazionale, caratteristica generale interessante per un interessante generalizzazione di una possibile teoria sull'australia, sono corsi di laurea australiani, certificazioni e assessment delle qualifiche e delle esperienze lavorative, oltre che ovviamente i visti.
Mi han detto che si possono avere più visti contemporaneamente e che tengono in considerazione solamente il visto più recente o meno stupido (aggettivo che con fatico riesco a capire cosa esattamente significhi per loro, cioè i loro criteri). Ed è una cosa alquanto dubbiosa perché sebbene ti dicano che i soldi li hai spesi e non vogliono farteli buttare mantenendoti il visto, non credo che puoi usufruire di più visti assieme sullo stesso passaporto. Ma devo chiedere. Staremo a vedere. Lasciando da parte il mio emisfero sinistro razionale, filosofico, meditativo e organizzativo, che ultimamente sta avendo delle riprese, un po come un motore ingolfato, e riconsiderando il mio emisfero destro che invece è quello ultimamente più attivo e attento e che mi aiuta a tagliare le piante delle ananas per farle apparire più belle, o a metterci delle gabbie per proteggere i frutti dagli opossum, posso concludere che ho la schiena bloccata. A mettere il fieno e a pensare a come deve apparire al meglio il panorama, mi si spacca la schiena mentre cerco di identificare la testa di una lumaca senza guscio minuscola che mi ha passato il collega. Per non parlare poi dell'umidità che si è accumulata nel terreno, con evidente muschio, fango e pozzanghere sparse un po per tutta la proprietà, che mi costringe a essere creativo ancora una volta e pensare che percorsi percorrere per evitare di farmi entrare l'acqua nelle calze. E di questo il mio collega ne ha esperienza, avendo le scarpe bagnate, mentre la nostra altra collega appena arrivata libera e contenta si bagna sotto la pioggia mentre lavora.
Insomma, i miei emisferi sono un po ingolfati, chissene frega se destro o sinistro. I miei muscoli reclamano un po di relax ma ormai la giornata di riposo è passata per rilassarmi ancora. C'è però un'espediente che mi da una mano. Pensare al negativo, questa volta come se fosse una pellicola del rullino, cioè pensare che non sto lavorando, ma sto avendo le giornate off, e che le giornate off sono lontane una dall'altra sei giorni. Il lavoro è solo un dettaglio. Un po come il fiore di banano che ci è stato suggerito come alimento e che abbiamo prontamente usato per condire il nostro piatto di pasta. Sapore? Un po amaro e un po dolce. Ma piacevole. Un po come le larve giganti e bianche trovate nei ceppi di legno che abbiamo scoperto che si possono mangiare sia arrostite nel fuoco che crude. E su questo però io passo.
Il pensare le cose e vederle da punti di vista diversi aiuta assai e a volte diverte anche, almeno per me è così. Ma non alla mia schiena. Speriamo che anche per il lavoro funzioni bene la teoria che sto tentando in qualche modo di organizzare. In questi mesi ho avuto la possibilità di sfruttare il tempo a disposizione per pensarle tutte, crearne di nuove e informarmi meglio. Vediamo di metterli in pratica. E' vero mi manca l'esperienza diretta, però son convinto che una buona teoria è meglio di qualsiasi pratica.

lunedì 9 luglio 2012

Spirulina con cucina all'aperto


In questi giorni sogno sistematicamente di viaggi, di viaggi di ponte tra italia e Australia, il mio tornare in italia e il mio pentirmene e nel sogno accorgermi di sognare e che quindi di dovermi svegliare per tornare al lavoro. Non mi manca l'italia, mi manca soprattutto le comodità che avevo a casa mia, la vita da profugo diciamo che è sostenibile, soprattutto qua dove siamo ora, però ovviamente non hai una casa tua, non hai le comodità che ti crei, e non sei nemmeno mantenuto dalla tua famiglia. Te la devi cavare tutto da solo, quindi sì, un po di comodità, come una connessione in fibra ottica, mi mancano un po. Come mi manca anche il parlare con i miei connazionali. Il mio inglese è rimasto quello che è e non sta migliorando di molto, se non magari imparo un po di slang. Il livello è quello che è.. e difficilmente riuscirò a migliorarlo ancora di più. Ma non mi dispero. E' già piuttosto buono. Non mi dispero nemmeno per il mio passato in italia, e tutti i ricordi che ho legati ad essa. Qui sto bene, è tutto ok e vorrò andare avanti. Tra un ridere, uno sbuffare, un piegarsi a sistemare il fieno con la schiena che chiede una pausa, un mangiare circa una cinquantina di scatole di fagioli, abbiamo contato che siamo qua da circa più di cinquanta giorni, a nostra sorpresa. Non ce lo siamo aspettati perché effettivamente dopo il conteggio ci siamo resi conto che il tempo è volato. Lavorando il tempo vola. Ma non è una novità per me. Lavorare non lo è mai stato, nemmeno parlare altre lingue.. ciò che è nuovo è la vita di profugo senza radice fissa. Ma il visto permanente lo otterrò in qualche modo. Magari come al solito, conoscendomi, camminando per le vie più impervie e dure.. ma ce la farò, sicuramente. Almeno spero, rimaniamo un po realisti. Ora sto ascoltando un po di musica in attesa di andare a cucinare. Penso che stasera ci cucineremo un po di fagioli di fava direi, con del cavolfiore.
Oltre al nostro tirare su e giù le balle di fieno, leggo sempre di gente che scrive e pubblica libri, forse nella speranza di inseguire un sogno di scrittore, interviste su programmi radiotelefonici con agenti di immigrazione e gente che ha ottenuto la residenza o sogna di averla che non mi sanno dire niente di nuovo o interessante rispetto a ciò che già so, gente che non sa in che città andare ma già che vuole stabilirsi, leggo di gente che ha problemi con le tasse australiane, proprio perché l'anno economico finisce il primo luglio qua e si ha tempo fino ad ottobre per pagare l'Australia del rimanente o di farsi pagare in caso di surplus, parlo con gente che continua a dirmi che in italia va sempre peggio e non faccio altro che stare vicino leggendomi le notizie sul sito dell'ANSA. Nel frattempo scopro un'altra cosa a me piuttosto vicina, cioè che all'LHC hanno finalmente scoperto e scovato un bosone famoso nella fisica, cioè la particella di Higgs. E menomale, era anche l'ora. E le domande mi sono sorte riguardo alle spese che hanno raggiunto e bruciato alla ricerca di una particella. Va bene, fa parte della ricerca, fa parte del sistema di leggi fisiche più complesse, che ci hanno portato ad usare forni, frigoriferi, computer, e tante altre comodità, ma un'energia tale presente nell'acceleratore di particelle non poteva essere utilizzata per altro? Speriamo che si vada in altre direzioni per ora. Il tempo insomma scorre, e lui con me. Mentre passa, mi accorgo delle altre persone che fanno la stessa solita vita.. il tempo passa anche per loro, quando invece a stare qua ti accorgi e magari speri che le cose cambiano anche per loro. E invece no, rimangono sempre nel loro brodo mentale. La gente è inerte e non vuole cambiamenti. E a me chi me lo fa fare di tornare? Figuriamoci, me ne sto qua e bona. E se devo cambiare, cambierò ancora. L'ho già fatto tantissime volte.
La coinquilina nella proprietà della nostra capa è finalmente arrivata. Una tedesca che abitava a nord di Monaco che si è accorta di voler estendere il visto e che finalmente probabilmente qua riuscirà a estenderlo. Ci siamo detti un paio di cose in inglese e ci ha solo detto che abbiamo fatto bene a farlo subito. Beh.. siamo qua da un po di tempo, sentiti libera di parlarci di quello che vuoi e come vuoi. E invece ci siamo solo limitati per ora a darle una mano con il gas nel caravan, scoprendo che non si accedevano i fornelli perché la bombola fuori era chiusa. Molto semplice. Va bene. Barattando il caravan per il posto in cui siamo adesso, i fornelli li abbiamo messi fuori, sul tavolo, e cuciniamo fuori. Abbiamo una stanza molto bella e accogliente e ne siamo parecchio contenti.
Quindi, sì, anche qui il tempo passa, si sperimenta e si cambia. E sono ancora in attesa di quelle fantomatiche email che non arrivano mai. Probabilmente mi sono spinto troppo in là a chiedere informazioni che sono così sensibili che non vogliono darmele, oppure mi hanno messo in lista nera, chi lo sa. Fatto è che quelle risposte mi servono per organizzarmi con i documenti e se proprio devo fare un visto student, lo farò magari tra due anni, se proprio non riesco a trovare uno sponsor nemmeno con lo EOI e lo Skill Select e per non buttare il secondo visto. Se è l'unica strada per entrare, che università sia. Bisogna vedere quanti soldi riesco a mettere da parte e che tipi di aiuto riesco a racimolare, ma se ne parlerà tra un po di tempo, non è urgente. Ora mi dedico alla cena. Anzi, prima devo bere un po di spirulina, un'alga, che la nostra capa ci ha consigliato di bere. Il liquido si presenta verde denso, forse ne ho messo troppo. Il sapore non saprei. Alla salute.

domenica 1 luglio 2012

L'Albero degli Aironi - EOI e Skill Select

Bene, ho completato la mia richiesta online per il nuovo sistema Skill Select. Mi è venuto un colpo leggendo che ero il numero quindicimila e sei. E un'altro colpo mi è arrivato quando ho realizzato che essendoci cinque zeri davanti, si aspettano un enorme quantitativo di persone che proverà a far domanda. Aimé, speriamo che tra i milioni e le migliaia di persone, possa venire pescato. E a quel punto si realizza che essendo il quindimillesimo, non è poi male come numero.. insomma.. un po in là.. ma mica male.
Come funziona? Si clicca in alto a destra dove c'è scritto "Submit an EOI" e si seguono le domande. Il sito è questo:
http://www.immi.gov.au/skills/skillselect/
Richiedono il paese di origine ma non il numero di passaporto. Quindi a questo punto uno può pensare che non gliene frega niente con che tipo di visto sei entrato. Non ti chiedono nemmeno se stai facendo domanda da dentro o fuori l'australia. Per la serie dovunque sei e qualsiasi cosa stai facendo, tanto stai solo facendo una domanda. E menomale uno può dire, almeno non sono razzisti da quel punto di vista. Vuoi venire a lavorare? Basta che sei esclusivamente utile per la nostra economia. Forse però a loro importa della razza e del sesso.. e dell'età, dato che te lo chiedono, ma quanto meno non del visto. Una questione è sollevata. L'altro scoglio che ho incontrato è stato quello dove mi chiedevano se avevo fatto uno skill assessment. Mi son chiesto come mai me lo stavano chiedendo, ho risposto di no e sono andato avanti. Poi ho capito. Quando mi avevano chiesto per che tipo di visto facevo domanda, se non si ha lo skill assessment da un ente adatto a fare questo, la domanda per quei visti viene automaticamente rigettato. Inoltre quando mi avevano chiesto per che tipo di lavoro facevo domanda, mi era apparsa una voce generica. Scelsi quella ma mi venne rifiutata dicendomi esattamente ciò che mi aveva detto prima, ossia che senza una professione presente in lista, non si può far domanda. In panico e sorprendentemente sorpreso, son tornato indietro, ho modificato un paio di cose e questa volta me l'hanno accettato. Il che solleva, almeno per me, la questione di come gestiscano i punteggi. A quanto pare il punteggio non è calibrato a seconda del visto. Ennesima conferma. E a quanto pare nella fantomatica lista a cui non sono riuscito ancora a dare un'occhiata, ma che presto darò basta cercarla, non c'è il lavoro che avevo inserito prima. E perché cavolo non c'è e l'avete inserito? Misteri della programmazione informatica e dei programmatori che inseriscono le cose senza farsi domanda. Il che solleva anche la questione di come sia stato fatto e organizzato questo sistema di filtro. Un po male a mio parere e un po grossolanamente. Meglio così? Ovviamente ci sono i pro e contro. Fatto è che dopo 12 pagine di domande e di inserimento di esperienza lavorativa e palle varie, mi chiedono di confermare, accettando anche il fatto che nel caso scoprissero il falso mi cancellano tutto, anche possibili visti che sono stati assicurati. Accetto. Scarico il file pdf riassuntivo e me lo guardo. Tutto a posto. Spero. Ora mi metto l'anima in pace e penso a tutti quelli che verranno dopo.
Nel frattempo nel nostro giorno off siamo andati a farci un giro in bicicletta. Il posto comincia a essere un po ripetitivo. Mi son pulito la mountain bike, l'abbiamo oliata, sistemato i freni. Che bello andare in bicicletta dopo tanto tempo, un po come quando andavo in giro a Milano. Che bello. Bello.. con il caschetto questa volta messo nella posizione giusta, sì.. e poi, altri animali.. pecore.. aironi.. una mucca che ci viene a far visita dietro al recinto e che non è minimamente interessata al mio mazzolino di erba ma alla mia mano che viene leccata con gusto, uccelli che aspettano davanti alla soglia del caravan per pezzi di pane, opossum che ci guardano nella notte mentre li illuminiamo con la torcia e che camminano a gambe aperte e si lanciano sugli alberi.. ma un po ripetitivo, ripeto. Insomma, ora è il turno qua di zappare la terra per livellarla, e di aspettare gli ospiti che stanno arrivando nel pomeriggio, il figlio della proprietaria e sua nipote. Un po di compagnia in più non guasta. Che aggiungere, oltre all'umidità e il the caldo, c'è anche un sole che spacca le pietre e ci si abbronza sempre di più. Ovviamente non credo che diventerò un africano, anche la mia pelle ha un limite, ma sicuramente il sole aiuta a stare meglio e rilassarsi. Pensavo anche a città come Darwin, o Cairns, che hanno sole tutto l'anno, tranne che per la stagione umida, ovviamente. E mi ricorda anche mia sorella che ogni tanto quando torna in india, entra nella stagione monsonica. Ok, non sono la stessa cosa però il clima tropicale è così. Diciamo che per me potrebbe essere interessante. Interessante soprattutto nel caso ci siano più offerte di lavoro rispetto che in città. Sto vagliando queste ipotesi.. vediamo un po. E sto aspettando anche risposte ad email che non arrivano mai, come ad esempio una proposta di lavoro piovutami dal cielo da una ditta giapponese, e notizie sul equipollenza della mia laurea. Niente per ora. Spariti tutti. Saranno presi anche loro con lo Skill Select? Io sono preso con le alghe e il fieno e mi guardo indietro se si vede la riva dove poter approdare, piuttosto che continuare a nuotare. Mi chiedo quando posso tornare a riva. Probabilmente tra un mese. E il nuovo sistema Skill Select, mi auguro che sia quanto meno una boa a cui aggrapparmi e riposarmi un attimo. Vi lascio che vado a cucinare giù nella foresta, mentre la luce della luna illumina per bene tutto il posto. Non ho mai visto tanta luce di notte, ero abituato ai lampioni della città. Fantastico.

lunedì 25 giugno 2012

Zecche nel vigneto o nelle coperte?


Io odio. Odio lavorare al freddo e all'umidità. Non è che non mi piace lavorare, anzi, mi tiene occupato, mi fa sentire attivo. E' che davvero, lavorare sotto la pioggia, con un'umidità parti al 90% non è proprio carino. Acqua. Ossa. Freddo. Naso che cola. Venticello. No, proprio no. E tra le altre cose se proprio non posso stare in un posto secco, vorrei riuscire a farmi almeno una doccia calda che possa scaldarmi e fuggire nella mia stanzina ad asciugarmi e riposarmi. Ora sono in compagnia di un fantastico odore di vegetali, tra zucchine, cetrioli e zucca e frutta, come papaya e melone che una borsa della spesa emana. Ho un buco nello stomaco quindi vorrei scendere giù nel caravan al più presto e cucinare qualcosa di possibilmente riuscito e buono. Il té caldo per tamponare l'umidità funziona, però è a breve termine e mi allarga anche il buco nello stomaco che ho. La bella notizia è che non ho perso peso. E nei tempi morti qui mi sono iscritto ad altri gruppi su facebook che sto scoprendo e che magari mi sanno dare altre notizie. Nel frattempo controllo il mio di gruppo, Italiani a Darwin, per sapere se c'è qualche notizia o novità o qualcuno che posta domande.
In questi giorni stiamo sistemando il vigneto. Sembra un lavoro infinito. Prendi le alghe dal lago. Riempi i barili. Torna al vigneto. Separa le foglie di loto dalle alghe. Sistema le alghe sotto le viti. Schiaccia bene. Sistema le foglie attorno. Prendi i rami da terra e riducili a pezzi più piccoli. Strappa via l'erbaccia. Pulisci la rete. Prendi il rastrello e pulisci il pavimento. Metti i sacchetti. Vai con la carriola a prendere il fieno. Torna con il fieno e sistemalo sopra le alghe. Prendi il filo di metallo. Cuci i buchi. Prendi i chiodi. Fissa la rete sul legno. Non vado avanti a descrivere e mi fermo. Non è stancante, almeno per me, soprattutto se lavori con il sole secco e dritto in faccia a trenta gradi. Non è nemmeno brutto come lavoro. E' solo che oggi la pioggia mi ha devastato. Il freddo e la pioggia. Mi sembrava un autunno di milano. Forse addirittura inverno, dove le calze ti si bagnano e hai quella odiosa sensazione di camminare nel fango, mentre l'umido freddo ti entra nelle ossa. Mi sono immaginato in quel momento se a Melbourne fosse così ora e poi ho pensato che a Milano ora è estate. Loro sono entrati in estate e fa molto caldo dicono, qua idem ma va a seconda dell'umore delle nuvole. Fa freddo o fa caldo. Tra serpenti trovati, ragni sulla rete della vigna, coperte stese per buttare fuori un po di polvere e insetti vari in stile terrone, va tutto bene.
Nel frattempo penso a quando arriverà la terza ragazza e il figlio della proprietaria, con la nipote. Avremo un po di compagnia e ne sono grato, a chi però non lo so. Nel frattempo penso anche a mia sorella che voleva la mia assistenza per il computer, su skype, e non si è ancora fatta viva. Sono un po nostalgico in questi giorni, più sul sentimentale. Sarà il tempo che non aiuta, ma mi sento un po sfibrato dall'interno, non fisicamente. Vorrei andare a nuotare, vedere una piscina, fare un po di sport, tornare ad usare la mia bicicletta. E invece sono qui chiuso nella stanzina con delle coperte che se le tocchi sono pesanti non tanto per il volume ma per l'aria umida che c'è. Vorrei riuscire a trovare un lavoro per essere un po autonomo finalmente e tornare a vivere una vita decente, come dico io. Diciamo che non vivo per lavorare ma lavoro per vivere. Frase ad effetto detta. Vento tra i capelli che non ci sono perché ho prontamente rasato. Sguardo verso l'infinito. Posa plastica. Vabè.
Purtroppo, sentimenti e scemenze a parte, in questi giorni ci siamo beccati ben tre zecche. Una sul ginocchio del mio collega, l'altra sul mio bacino e un'altra attorno alla caviglia del mio collega, di nuovo. Una mattina dopo l'altra. Piccole, piccolissime, come se fossero nei. Come dei nei ma si riconoscono. Sotto il neo solitamente non c'è una macchia rossa. E soprattutto non si muovono. Uno dice 'Ma com'è che siamo qui da un mese e mezzo.. a lavorare a contatto con l'erba e i rami e milleduecento ragnatele, e non ci siamo mai beccati una zecca?'. Bella domanda. Tra l'altro ci dicono che qua a Widgee non ci sono zecche perché è troppo secco, ma io sostengo invece che ci sono eccome e che alla fine non è poi così secco il clima. Ci si può trovare faccia a faccia con una zecca appiccicata alla pelle sotto il pigiama di mattino presto senza grossi problemi. Comunque vabé, stacchiamola con la pinzetta stando attenti a non lasciare il pungiglione seghettato dentro. Direi che i ragni non aiutano, e le ragnatele nemmeno. Ne tanto meno le farfalle notturne che sbattono su muri di notte e mi tengono sveglio. E nemmeno schiacciarle. Le zecche sono peggio di cemento armato. Diceva bene la mia prof di biologia al liceo dicendo che gli insetti se fossero più grandi dominerebbero la terra. Altro che esseri umani. Gli insetti sono delle macchine perfette.
Insomma. Con un wallaby seduto in giardino e che ci ha fatto parecchio ridere, e un uccello che aspetta il pane, oltre che i canguri visti nella foresta di eucalipto, enormi e possenti, i bollini sul calendario aumentano e ci chiediamo quando finiremo mentre prepariamo una buonissima marmellata di mandarini e comquots (non ho idea di come si scriva). Di sicuro tra ipotesi, teorie, contatti e dicerie c'è di sicuro che per ora andiamo avanti. Solo una cosa, cominciamo a sentire un po la stanchezza di lavorare sei giorni su sette. E io personalmente ho un po di nostalgie. Quello che voglio ora è solo un po di caldo. E seccume. La musica non manca a tenerci compagnia. Ovviamente mi tengo aggiornato anche su faccende del dipartimento di immigrazione, il primo luglio cambieranno le cose e sto aspettando notizie. Gli aggiornamenti RSS sul tablet sono davvero ottimi.
Bon, sperando che domani mattina il controllo anti-zecca risulti negativo e che si possa andare al lavoro sani e salvi, vi saluto e vado a cucinare. Che fame.